i_Dome, architettura in movimento

i_Dome, architettura in movimento

Da EXPO2015Firenze: Progettata dall’architetto Alessandro Moradei insieme a Elena Mari, I_Dome è un progetto di Camera di Commercio di Firenze e realizzato da PromoFirenze su un’idea di Alessandro Grassi, direttore artistico dei progetti #Expo2015Firenze. Patrocinato da Comune di Firenze e Regione Toscana, I_Dome è stato costruito dall’azienda fiorentina Machina e arricchito di contenuti multimediali dall’impresa pratese TT Tecnosistemi.

Alla base del progetto c’è l’idea di ricreare una narrazione del terzo millennio, in cui Firenze si possa presentare al mondo con linguaggio contemporaneo, affidando il racconto non agli affreschi delle chiese e delle cupole, come accadeva originariamente, ma alla tecnologia visuale e all’interattività con lo spettatore.

Il concetto del teletrasporto, che si basa sulla possibilità di apparire e scomparire da un luogo a un altro, spiega perfettamente la caratteristica della tecnologia immersiva utilizzata in questo progetto. All’interno della cupola, infatti, i visitatori hanno la sensazione di essere in un altro luogo, senza essersi spostati da dove sono.

Per ottenere quest’effetto sei videocamere hanno filmato contemporaneamente ma separatamente e da angoli diversi le scene dalle quali è stato poi costruito un video «equirettangolare», nel quale le scene sono armonizzate e grazie a otto proiettori di ultima generazione generano un video a 360 gradi.

Per Machina srl, società incaricata di costruire l’i_Dome, ci siamo occupati di documentare tutte le fasi della “Creazione”. Durante le due settimane in cui siamo stati ospiti di Palazzo Vecchio abbiamo scattato qualcosa come 23626 fotografie, 35GB che una volta messe insieme han dato vita al video che chiude questo post.

E’ stata una delle più belle esperienze in cui ci siamo trovati ad operare, sia per le gentilezza e disponibilità di tutto il personale di Machina, sia per le attestazioni di stima e affetto che hanno seguito la pubblicazione di questo video, primo fra tutti, l’arch. Moradei.